Raf103e5

Dal 1976 incredibilmente vera

La Fabiani Formia sconfitta in casa del Campli

CAMPLI –FABIANI FORMIA: 93 – 57 (23-14 / 23-18 / 17-10 /30-15)

Campli: Monturni 5, Gaeta 14, Duranti 8, Srrafini 2, fattori 26, Rotundo 13, Ferrari, Bergamin 12, Petrucci 13, Ruggiero. All. Millina

Fabiani: Coronini 9, Scodavolpe 12, Nardi 8, De Leone 4, Cicivè 6, Caridà 5, Tinto, Baricanin, De Zardo 6, Mansutti 7. All. Ortenzi

Arbitri: Grandi – Sironi

Terza battuta d’arresto  di fila per la Fabiani Formia nei play-off di serie C: sul parquet del Campli i giallorubilio sono stati sconfitti per 93 a 57 al termine di una prestazione decisamente sotto le attese e che complica il cammino dei formiani all’interno del raggruppamento. Sin dalle prime battute si capiva che la contesa avrebbe preso una piega ben precisa se è vero come è vero che gli abruzzezi di coach Millina hanno iniziato subito a prendere il largo e, grazie ad una difesa davvero impenetrabile ed alla mano calda di Fattori, sono riusciti a chiudere la prima frazione di gioco con 9 punti di vantaggio sul 23 a 14. Nel secondo quarto la reazione dei ragazzi di Ortenzi tardava ad arrivare e così tra il canestro di Caridà e quello di Coronini passavano quasi quattro minuti, il tempo necessario a al Campli per arrivare a +12 e poi a +15 dopo la tripla di Gaeta a metà del tempo (35 a 20). Nella seconda parte del parziale un sostanziale equilibrio regnava in campo con le due squadre che andavano  al riposo lungo con il Campli in vantaggio sul 46 a 32. Ma era nel terzo quarto che la si spegneva in casa Fabiani qualsiasi velleità di rimonta visto che, fatta eccezione per la parte centrale del tempo quando un improvviso black-out in casa abruzzese riportava sotto i formiani a soli (per modo di dire) 13 punti di scarto (54 a 41), al suono della sirena il gap era salito a 21 punti e, soprattutto, si avvertiva un certo scoramento nella compagine tirrenica. Scoramento che poi diventava il filo conduttore del quarto ed ultimo parziale durante il quale la contesa perdeva di intensità soprattutto perché Coronini e soci tiravano i remi in barca al contrario dei padroni id casa che invece continuavano a giocare ed a trovare con regolarità la via del canestro per chiudere in scioltezza sul 93 a 57.

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Updated: Maggio 11, 2015 — 9:47 am
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