Riportiamo una bella riflessione dell’attore Marco Giallini, dedicata ai giovani che a vent’anni si sentono già vecchi: non mollate. Mai!
«Facevo l’imbianchino, otto ore. E la sera, la scuola di teatro. Però sono esploso al cinema a soli 49 anni, quando mia moglie Loredana non c’era più. Prima, quando c’era mia moglie, avevo fatto 35 tra film e serie, però ero secondo, terzo attore: se sei primo, i progetti li fanno su di te. Lei ha visto solo l’inizio.
Sul primo contratto, legge la ‘rata film’, la prima di dieci, ma pensava fosse tutto lì. Dice: solo questo? E io: no, devi mettere un altro zero. Le vennero le lacrime. Bello o no?
Ho deciso di diventare popolare per dare una possibilità in più ai figli. Dovevo tirarli su come ci eravamo promessi con Loredana. Lei voleva che facessero il Classico, uno lo fa, l’altro l’ha finito.
Con i ragazzi mi hanno aiutato il fratello di Loredana e sua moglie, che si sono trasferiti al piano di sotto. I miei figli mi dicono ti amo. Quanti figli ti dicono: ti amo? Sono bravi. Il grande, una volta, mi disse: io l’adolescenza non l’ho avuta, mamma è morta che avevo 12 anni e non ho avuto nessuno da punire. Se penso mai alla morte? Sto che la notte ancora aspetto il rientro dei ragazzi, sto sempre lì che stanno per morire. Poi, li sento e scrivo: buonanotte, amori».
Marco Giallini