Nell’aula polifunzionale dell’Istituto Comprensivo Principe Amedeo, oggi è germogliato un seme di speranza. Un incontro che non è stato solo un momento di riflessione, ma un grido di libertà, un canto che spezza il silenzio e dissolve l’ombra oscura della mafia, la prima tappa di un percorso sulla legalità, un incontro per dire NO alla mafia e per ricordare la figura di Falcone e Borsellino e di tutti i servitori dello Stato che hanno dato la loro vita per combattere contro questa piaga.
Ospite d’onore il cantautore palermitano Dario Calderone che con la sua canzone “Morirono una volta sola” è in finale per il premio della critica Mia Martini 2025 ed è già vincitore del premio Lucio Dalla con la canzone “Rimango libero”il quale ha incontrato i ragazzi della scuola secondaria di primo grado per testimoniare sull’esperienza vissuta in prima persona a Palermo e lo ha fatto alla presenza di importanti rappresentanti dello Stato quali il maresciallo Manuel Salvatore Gambino in sostituzione del comandante della Guardia di Finanza Colonnello Amedeo Antonucci e il Comandante Luogotenente Claudio Marroni della Tenenza dei Carabinieri Presenti anche il sindaco Cristian leccese e il vicesindaco Gianna Conte.
Come un vento impetuoso che scuote le coscienze, la voce di Dario Calderone ha attraversato il cuore dei presenti. Con le note della sua canzone “Morirono una volta sola”, ha dato vita alla memoria di Falcone, Borsellino e di tutti coloro che hanno seminato coraggio, pagando il prezzo più alto per la giustizia.
Davanti agli studenti, ai rappresentanti dello Stato e alla comunità, la professoressa Garau ha dipinto con le sue parole la mafia come un’ombra profonda che si stende sul suolo e avvolge la terra, un silenzio che uccide. una macchia che non si sbiadisce.
“Uomini, vite spezzate, speranze infrante, sogni rubati, ma nel buio un lampo di luce, il coraggio di chi non si china, la lotta continua, un grido forte per liberare la terra, il nostro futuro.
Il filo conduttore della manifestazione è stata la necessità di combattere la mafia non solo con la forza delle istituzioni, ma anche con la consapevolezza e il coraggio di chi rifiuta di piegarsi al terrore come tanti eroi che hanno combattuto la mafia e che vengono ricordati anche in canzoni come quelle presentate nell’aula polifunzionale.
La speranza si concentra sulla possibilità di liberare la terra da questo male, di sconfiggere l’ingiustizia e di costruire un futuro migliore attraverso i nostri alunni, giovani del presente, adulti del domani.”
Con queste parole la professoressa Garau ha concluso il suo intervento dando la parola al cantautore che ha portato la sua esperienza di palermitano che combatte le sue battaglie attraverso la musica.
“La musica è diventata oggi- ha commentato la Dirigente Scolastica Rosaria Perillo- motivo di lotta, testimonianza di esempio, voglia di fare molto di più.
Le istituzioni brandiscono le loro armi fatte di leggi e giustizia, ma la battaglia non si vince solo nei palazzi del potere: si combatte nelle coscienze, nelle scelte quotidiane, nella voce di chi si oppone al terrore. La musica, oggi più che mai, diventa resistenza, testimonianza, desiderio ardente di un cambiamento reale.”
La seconda tappa di questo percorso si svolgerà venerdì 23 maggio quando verrà piantumato un ficus offerto da Rosa di Ursula Evels, albero che cresce ancora oggi davanti alla dimora che fu del giudice Giovanni Falcone a Palermo e che è diventato oggi simbolo dell’antimafia. “Un albero per il futuro”, in modo tale che nel nostro istituto si continuerà a mantenere vivo il ricordo di tutti coloro che hanno pagato con la vita la lotta contro le mafie e la criminalità e che testimoni l’impegno degli studenti e di tutto il personale scolastico per la giustizia, la libertà e la legalità.
“Con il ficus di Falcone -ha concluso la Dirigente Scolastica -la legalità sarà piantata, radicata, resa prospera e diffusa ovunque.
Le sue radici affonderanno nel suolo dell’istituto, come affondano nei ricordi di Palermo, davanti alla casa di Falcone. Un simbolo che cresce, che respira, che si fa messaggero di un impegno scolpito nella terra e nei cuori.
Così, la legalità non sarà solo un’idea, ma un albero che si innalza, un fiore che sboccia, un cammino che avanza. Un invito ai giovani a essere il cambiamento, a essere quella luce che vince l’oscurità”.
Al termine della manifestazione la Preside ha ringraziato tutti i docenti per aver preparato gli alunni all’ evento e in particolare le docenti Silva Carmela in qualità di animatore digitale, Staibano Maria come collaboratrice della Dirigente e Rita Vaudo responsabile della pagina facebook istituzionale.
Principe Amedeo Gaeta



