Nellโambito delle deleghe in materia di tutela ambientale conferite dalla Procura della Repubblica di Cassino, i militari della Guardia Costiera di Gaeta, unitamente agli agenti della Polizia Provinciale di Latina hanno portato a termine nei giorni scorsi una complessa attivitร di indagine sul funzionamento e la corretta gestione dei depuratori nellโarea del Golfo.
Situazione giร monitorata da tempo dalla Guardia Costiera di Gaeta e dalla Polizia Provinciale di Latina, ha richiesto particolare attenzione investigativa anche in ragione del fatto che, con delibera della Regione Lazio, le acque del Golfo di Gaeta sono state incluse fra le aree marine sensibili ai sensi della Direttiva 91/271/CEE del 21 maggio 1991 e del D.lgs. 3 aprile 2006, n.152.
Il controllo delle strutture pubbliche destinate a raccogliere i reflui di scarico di civili abitazioni ed attivitร produttive rappresentano il terzo filone di indagine, dopo quello eseguito nei confronti delle strutture sanitarie e cantieristiche che hanno portato, per quelle risultate non a norma, la denuncia allโAutoritร giudiziaria.
Quattro i depuratori ispezionati, mediante sopralluoghi effettuati con lโausilio di personale dellโArpa Lazio: comune di Santi Cosma e Damiano (localitร Porto DโArzino); comune di Formia (localitร Mamurano); comune di Minturno (localitร Pantani); comune di Gaeta (localitร Arzano).
I prelievi sono stati eseguiti nelle scorse settimane utilizzando i campionatori automatici presenti presso gli stessi impianti. Dai riscontri operativi e dalle analisi compiute, lโunico depuratore in regola, secondo i parametri prefissati dalla legge per gli scarichi a mare, รจ risultato essere quello di Santi Cosma e Damiano.
Durante lo svolgimento dellโintera lโattivitร dโindagine sono state riscontrate immissioni irregolari di acque parzialmente depurate in mare a danno dellโecosistema marino. Le analisi di laboratorio svolte dallโArpa Lazio hanno registrato, negli altri casi, il superamento dei valori tabellari previsti.
Si รจ dunque provveduto a deferire alla competente Procura di Cassino il legale rappresentante del gestore idrico per la non corretta gestione dei depuratori, che ha provocato la conseguente immissione in mare di acque non opportunamente depurate secondo le normative di carattere ambientale. Sono in corso le procedure per la diffida al gestore a ripristinare tutte le condizioni di sicurezza ambientale previste dalla legge.
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