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Dal 1976 incredibilmente vera

FONDI. “Memorie Urbane”

Continua a produrre risultati importanti, sotto gli occhi di tutti, il Festival “Memorie Urbane”, giunto alla sua 6a Edizione. Per la Città di Fondi, grazie all’impegno della Galleria “Basement Project Room” e delle Associazioni Culturali “Il Quadrato” ed “UrbOfficinA”, si tratta del quarto anno di partecipazione, con oltre venti interventi di dimensioni medio grandi ed una quindicina di minori proporzioni.
Proprio nei giorni scorsi è arrivato a Fondi il secondo ospite per l’Edizione 2017, direttamente dal Brasile. La sua partecipazione al Festival ha rappresentato un’altra esclusiva: la sua prima volta assoluta in Italia. Stiamo parlando di Paulo Ito, classe 1978, street artist di San Paolo, ed in particolare del quartiere di Pompéia, un “pintor de rua” che spesso e volentieri ha realizzato lavori con lo spiccato obiettivo di denuncia, preferendo sempre e comunque uno stile piacevole, allegro, mai inquietante anche rispetto ad argomenti scottanti.
Di lui hanno parlato tutti tre anni fa, quando, in occasione dei Mondiali di Calcio, tenutisi proprio in Brasile, ha realizzato un intervento particolare sulla porta d’ingresso di una Scuola, un lavoro divenuto immagine simbolo dell’anti-Mondiale, emblema delle proteste contro la FIFA World Cup 2014. Un ragazzino seduto a tavola, forchetta e coltello alla mano, che piange davanti ad un piatto dove c’è solo un pallone da calcio. L’immagine è forte e chiara, d’impatto, concisa ed eloquente. Ha fatto il giro del mondo sul web, riscuotendo un successo enorme ed inaspettato. Ciò che Paulo Ito ha condannato con la sua opera è stata l’ennesima presa di forza dei potenti nei confronti dei meno abbienti. La metafora del bambino in lacrime esprime quanto ormai il calcio sia tutto fuorché sport.
Per “Memorie Urbane” quattro muri in dieci giorni. Prima tappa a Terracina, poi a Fondi, in Via Lazio, per cambiare volto ad una cabina Enel. Prima di proseguire il suo tour a Gaeta e Minturno, Paulo ha trascorso tre giorni in Città “prendendosi cura” di quattro pareti grigie, scegliendo un tema universale, come quello dell’Amore, per la sua opera. Il corteggiamento, il desiderare ma non essere corrisposti, ma non per questo desistere e disinnamorarsi, sono le sfumature al centro del suo intervento. Provare un sentimento, coltivare il desiderio, vivere una passione. E poi chiedersi il perché tutto ciò non sia ricambiato. Eppure, proprio in quei momenti, l’Amore si rafforza, cementifica le proprie radici, e colora la nostra esistenza, al di là di tutto. 
La sua opera in un quartiere che abbiamo a cuore, quello popolare del Portone della Corte. Negli ultimi anni in diverse occasioni abbiamo dirottato in queste strade gli interventi di “Memorie Urbane”, e siamo orgogliosi di questa scelta. “Grazie alla fantasia di Paulo Ito, alla semplicità disarmante di un messaggio universale. Memorie Urbane è anche questo! E siamo sicuri che Fondi si lascerà corteggiare…”.
“Basement Project Room”
Associazione Culturale “Il Quadrato”
“UrbOfficinA”
Foto di Flavia Fiengo ed Arianna Barone

Updated: Aprile 3, 2017 — 10:28 am
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